Io e il gruppo
I gruppi Al-Anon in azione
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Il gruppo e il mio cambiamento
Ho passato molti anni della mia vita a dare la colpa ad altri del mio malessere e del disagio che sentivo dentro di me.
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Il gruppo e il mio cambiamento
Ho passato molti anni della mia vita a dare la colpa ad altri del mio malessere e del disagio che sentivo dentro di me.
Società, lavoro, alcol... si perché nella mia famiglia c'è un problema di alcol. Nei primi tempi ho fatto finta di niente, di non vedere, poi, man mano che il tempo passava, mi sono reso conto del problema, di quanto questo condizionasse la mia vita e quella della mia famiglia.
Ma invece di affrontarlo con decisione, parlarne e chiedere aiuto ho guardato da un'altra parte, scegliendo altri interessi, altre cose da fare: lavoro, sport, amici, montagna, ecc.
Ho approfittato del problema alcol per evitare rimorsi o sensi di colpa, pensando che toccasse sempre agli altri cambiare e fare qualcosa per migliorare la mia e la nostra vita.
Sono passati gli anni, senza che nulla cambiasse per il meglio e con sempre più malessere, insofferenza e infelicità.... Insieme all'alcol.
Poi è arrivato il gruppo e la mia vita ha cominciato a cambiare.
Non puoi cambiare gli altri ma cambia te stesso, vivi e lascia vivere, gli Slogan, i Passi, le Tradizioni, la letteratura, la Preghiera delta Serenità.
La mia prima impressione è stata: ecco sono tornato al catechismo come quand'ero bambino.
Ma poi, sera dopo sera, sentendo le storie, le testimonianze, le situazioni, le delusioni, le amarezze e le speranze di tutti, qualcosa ha cominciato a cambiare. Tutti sembravano raccontare la mia storia.
E' così che ho cominciato a riflettere, pensare, condividere e confrontarmi, a fare il primo vero inventario della mia vita, a parlare con me stesso!
Ho capito che era giunto il momento di provare a cambiare e cercare di essere migliore. "Se a un uomo capita di trovare se stesso, egli ha una dimora in cui abitare con dignità — tutti i Giorni della sua vita" (da "Il Coraggio di Cambiare").
Nel gruppo ho trovato il mio posto, e qualunque sia la strada che deciderò di prendere e qualunque siano le scelte che farò, sono sicuro che qui troverò persone che sapranno accogliermi, ascoltarmi e apprezzarmi per quello che sono e — in caso di bisogno- sapranno anche consolarmi.
Chiudo con una bellissima frase di speranza e di impegno per tutti noi: "Non ho paura della tempesta perché sto imparando a governare la mia imbarcazione"! (da"Il Coraggio di Cambiare").
Paolo Al-Anon